Omaggio a Chiara Fumai, al Margherita una mostra dedicata all’artista scomparsa nel 2017
È stata inaugurata oggi, al teatro Margherita, la mostra dedicata a Chiara Fumai, giovane artista scomparsa prematuramente nel 2017, a soli 39 anni.
La mostra, aperta sino al prossimo 6 marzo, presenta la complessità del pensiero dell’artista e della sua opera nella formula dell’Omaggio a Chiara Fumai.
Nella sua breve ma intensa carriera Chiara Fumai si è imposta all’attenzione del sistema dell’arte internazionale per il carattere innovativo della sua pratica performativa, che analizza il rapporto tra potere, linguaggio e sovversione attraversando con estrema libertà diversi saperi e ambiti disciplinari.
Con una gamma di conoscenze ampissima: dalla musica sperimentale al femminismo radicale, dal pensiero anarchico a studi occultistici, tra teosofia, spiritismo, stregoneria.
Nelle sue azioni l’artista ha dato corpo e voce a numerose figure, soprattutto femminili, personaggi ai margini del sistema patriarcale e appartenenti ai diversi ambiti della contro-cultura come fenomeni da baraccone, protagoniste da freak show di fine ‘800, medium, scrittrici, donne criminali.
La retrospettiva è stata appositamente disegnata per il Teatro Margherita, in un percorso espositivo immersivo ed esperienziale che propone un affondo nell’universo creativo dell’artista. Il teatro è popolato da una nuova iconografia femminista: figure paradigmatiche eppur marginalizzate della storia come Zalumma Agra, Eusapia Palladino, Annie Jones, Ulrike Meinhof, vengono portate alla ribalta sulla scena.
Lo spazio d’ingresso, totalmente oscurato, è trasfigurato dalla presenza monumentale della video performance Shut Up Actually Talk in cui Zalumma Agra, personaggio del Circo Barnum già evocato da Chiara Fumai nell’opera Moral Exhibition House (Kassel 2012), legge il Secondo Manifesto di Rivolta femminile “Io dico Io”, scritto da Carla Lonzi nel 1970.
Al centro, sul pavimento, è collocato un grande sigillo con una stella a sette punte, simbolo di riconoscimento dell’artista per la prima volta esposto in una versione installativa.
L’area sinistra del foyer accoglie invece la video-installazione The Book of Evil Spirits, presentata alla Contour Biennale nel 2016 (e vincitrice della VII edizione del Premio Fondazione VAF), dove Chiara Fumai riunisce in una seduta spiritica diverse figure incarnate nelle sue performance.
Sul fondo del teatro torna poi in nuova versione l’installazione La donna delinquente, concepita proprio per il Teatro Margherita in occasione del Premio Lum nel 2011, che ha per protagonista la figura della medium di origini pugliesi Eusapia Palladino.
Mentre nell’unica zona luminosa è ricostruita un’ambientazione inedita: The Church of Chiara Fumai, l’archivio che raccoglie quadri, manifesti, dischi, video, oggetti di scena, mobili appartenuti all’artista e riuniti a Bari presso la sede dell’omonima associazione
”Con questa mostra – ha detto Michele Emiliano – la Regione Puglia vuole celebrare una delle personalità più importanti della scena artistica contemporanea italiana e internazionale. Un’artista che ha portato il nome della Puglia nel mondo e che il mondo ha riconosciuto con prestigiosi premi e riconoscimenti”.
“Dedicare una retrospettiva a Chiara Fumai nella città che l’ha vista crescere fino a diventare una delle artiste più interessanti della sua generazione è un atto dovuto – ha dichiarato il sindaco Antonio Decaro – e, al tempo stesso, un regalo che la città fa a se stessa per inaugurare una stagione di confronto sul significato e sul valore della sua ricerca, segnata da una sensibilità fuori dal comune e da interessi eccentrici e sorprendenti”.
La mostra è stata ideata da Anna Fresa e Paola Marino, con la curatela di Antonella Marino e la consulenza scientifica di Francesco Urbano Ragazzi, direttore di The Church of Chiara Fumai, associazione presieduta da Liliana Chiari, madre dell’artista che ne preserva l’opera.