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SALUTE
Home›SALUTE›Ospedale Covid in Fiera, oggi la consegna. Emiliano: “Tutto lavoro pugliese. Sarà luogo multifunzionale”

Ospedale Covid in Fiera, oggi la consegna. Emiliano: “Tutto lavoro pugliese. Sarà luogo multifunzionale”

di Redazione
16 Gennaio 2021
Bari
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Il nuovo Ospedale Covid in Fiera del Levante è pronto.
 
Sono terminati i lavori di realizzazione appaltati dalla protezione civile regionale e oggi c’è stato il passaggio della struttura al Policlinico di Bari, che ne assumerà la gestione, con la simbolica consegna della chiave al presidente della Regione Puglia e al commissario straordinario del Policlinico di Bari Vitangelo Dattoli.
 
Alle consegne hanno partecipato anche il direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia Vito Montanaro, il responsabile della protezione civile Mario Lerario, il rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini, il preside della Scuola di Medicina Loreto Gesualdo e i rappresentanti delle due imprese, Cobar e Item Oxygen, che hanno realizzato la costruzione.

“Questo ospedale è il perno fondamentale del piano pandemico permanente della Regione Puglia – ha detto il presidente Emiliano -. Nulla di questo investimento andrà perso neanche dopo l’emergenza, anche se l’emergenza ha determinato questa necessità. È tutto lavoro pugliese, è tutta testa pugliese. Gli ospedali simili in altre zone di Italia non funzionano come questo, che è un luogo multifunzionale, dove sono insieme terapie intensive e area medica. Abbiamo fatto questa scelta per riuscire a gestire tutti i gradi della gravità della malattia: è un luogo a pressione negativa, è un reparto di infettivologia, di pneumologia, di medicina, di terapia intensiva e subintensiva, possiamo gestire tutto con quella flessibilità che un maxi centro richiede. Attraverso questo sistema di gestione delle maxi emergenze, nella collaborazione tra la punta dell’accademia pugliese, il Policlinico di Bari e la Protezione civile, realizzeremo non solo all’interno del sistema sanitario, ma più in generale, nella gestione di tutte le emergenze, una collaborazione che stiamo creando sul campo”. 

“In pochissime settimane – ha continuato Emiliano – abbiamo realizzato una infrastruttura sanitaria fondamentale. La Regione Puglia ha un buon equilibrio sanitario sotto l’aspetto finanziario e sotto l’aspetto del numero dei posti letto, ma non è una corazzata come altre regioni del Nord, che hanno più ospedali, risorse e personale sanitario. Questo è un dato di fatto, che tutti conoscono e che tutti fingono di ignorare. Questa struttura non nasce perché si è determinato un cattivo utilizzo delle strutture esistenti, ma nasce come dispositivo di sicurezza multiuso. Nasce perché non sappiamo, come non sapevamo con chiarezza, quanto sarebbe stata forte la seconda ondata Covid e non sappiamo se ce ne sarà una terza”.

“Vi ricordo – ha detto ancora l’ex magistrato – che la seconda ondata è stata 20 volte quella di marzo e aprile, 20 volte. Io lo ripeto perché ho l’impressione che non ce ne siamo resi conto. La seconda ondata è stata affrontata in Puglia con una perfetta organizzazione, nonostante tutti i limiti. Nessun Paese del mondo sapeva come si affrontava questa epidemia. Noi abbiamo avuto certamente molti problemi per organizzare tutto il sistema, l’assistenza domiciliare, i medici di medicina generale, le Usca, il territorio, ma tutto oggi è a regime ed è suscettibile di potenziamento e rafforzamento, persino le piattaforme informatiche, che sono necessarie per i medici di medicina generale, sono attive. E soprattutto avevamo una esigenza, quella non solo di essere sicuri di avere sempre tutti i posti letto necessari, nonostante i 2.500 posti che abbiamo messo a disposizione a prescindere da questa struttura per il Covid, ma di avere un luogo che consentisse la convivenza tra la salute ordinaria, quindi la riattivazione piena di tutti gli ospedali della Puglia, e la gestione dell’emergenza Covid, perché questa è una struttura a servizio dell’intera regione”.

“Lo so – ha detto ancora il governatore – che ho fatto arrabbiare un sacco di gente, gli insegnati, i sindacati, quelli che volevano andare in presenza, quelli che avrebbero voluto tutto chiuso a scuola, abbiamo fatto arrabbiare ristoratori, operatori turistici, ci sono quelli che hanno lavorato e quelli che non hanno lavorato. Dovete sapere che ogni decisione, compresa quella di aprire questo ospedale, è frutto di ragionamenti lunghissimi data la situazione, dove ogni gesto viene misurato e rimisurato decine di volte per verificare se è quello giusto o sbagliato, e soprattutto non esiste un manuale di gestione di tutte le epidemie. Ci siamo accorti che questo sistema complessivo riesce a tenere bassa la curva. In questi tre/quattro mesi, finche non avremo vaccinato la maggioranza della popolazione, bisogna fare questo sforzo. E non mi si venga a dire che, siccome siamo molto organizzati dal punto di vista sanitario, questa cautela può venire meno. Perché come ho detto lo scopo di questa struttura non è far prendere aperitivi, non è far feste a casa o far commettere errori alle persone. Lo scopo è quello di rimediare ai contagi inevitabili, perché molti si contagiano per far fare il loro dovere”.

L’inizio dei lavori è stato lo scorso 1 dicembre, con 40 le ditte impegnate, in stragrande maggioranza pugliesi, per 10 reparti su 15mila metri quadrati, con 2 sale operatorie, una zona per tac, rx e laboratorio analisi.

I lavori di realizzazione della struttura temporanea da 152 posti letto in Fiera hanno rispettato il cronoprogramma.

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