Week-end a teatro: all’Abeliano va in scena “Il Misantropo”
BARI – Sabato 2 marzo, alle ore 21, e domenica 3, alle ore 18, andrà in scesa al teatro Abeliano lo spettacolo “Il misantropo”, pensato per la rassegna Actor.
Alceste è nemico dei compromessi e dei capricci dell’alta società, il suo ideale di un’umanità nobilitata dalla virtù si scontra con le ipocrisie e i vizi della società in cui vive. Un personaggio nato nel Seicento come protagonista de “Il Misantropo” dalla penna di Molière, ma quanto mai attuale. “Sembra un quadro perfetto del momento che stiamo vivendo”, scrive Tonio De Nitto, che firma la regia del nuovo spettacolo di Factory Compagnia Transadriatica. Traduzione e adattamento sono di Francesco Niccolini, mentre gli attori sono Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Franco Ferrante, Sara Bevilacqua, Luca Pastore, Dario Cadei, Fabio Tinella, Ilaria Carlucci.
“Dopo le esplorazioni shakespeariane – dice Tonio De Nitto – mi avvicino a Molière e provo a raccontare la società in cui viviamo che stranamente non sembra molto diversa da allora. Il Misantropo, quanto mai attuale, è un testo che dopo tanta civetteria, convenzioni e barocchismi dorati, arriva stretto come un nodo alla gola: sembra un quadro perfetto del momento che stiamo vivendo, nella disillusione verso un mondo non meritocratico, dove la soluzione è sempre nel compromesso e spesso nella totale evasione dalla legalità, dove la menzogna trova strade più facili e tollerabili della verità. Sentirsi un extraterrestre perché non allineato, uno stupido perché onesto, un reietto perché non interessato al clamore del mondo, un algido, un cinico, un fissato, un inquieto, l’attore di un vecchio teatrino démodé. Alceste – continua il regista – non respinge, ma è respinto da una società in cui non si riconosce, da un amore incapace di scegliere, da processi in cui è chiamato in ballo senza alcun motivo, non uno contro tutti, ma tutti contro uno”.
Per rendere l’opera vicina ai nostri giorni il lavoro è stato svolto principalmente su due fronti: sul linguaggio, con l’utilizzo di espressioni gergali e popolari, cercando a tutti i costi di mantenere tutta la forza espressiva dell’originale; così come sull’impianto scenico che acquista nel corso della commedia un ruolo sempre più importante. Domina nel fondo della scena una grande cornice inclinata con un enorme specchio, a simboleggiare che spesso ciò che è, risulta diverso da ciò che appare. Un monito anche per lo spettatore attuale.
Per informazioni è possibile contattare il botteghino del teatro Abeliano in via Padre Massimiliano Kolbe 3, tutti i giorni dal lunedì dal sabato dalle ore 10 alle ore 12 e dalle 17 alle 19.30, oppure chiamare il numero 0805427678.