Bari, colpito il clan Strisciuglio: 10 ordinanze di custodia cautelare per vari reati
Duro colpo al clan Strisciuglio. Questa mattina i carabinieri del San Paolo hanno dato esecuzione a 10 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti affiliati alla cosca criminale operante nel territorio dei quartieri Enziteto e San Pio.
I reati contestati, a vario titolo, sono: estorsione aggravata dal metodo mafioso, lesioni aggravate, spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione abusiva di armi.
Quattro dei dieci destinatari erano già detenuti in carcere per altri motivi.
L’indagine, avviata nel 2017 e conclusa a luglio del 2019, trae origine da un’attività investigativa della Stazione di Bari Santo Spirito, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, eseguita attraverso indagini tecniche e tradizionali.
In questo modo è venuta alla luce una pervicace attività estorsiva posta in essere ai danni di imprenditori locali dei quartieri Santo Spirito, Palese, San Pio ed Enziteto, ad opera di affiliati al clan Strisciuglio i quali, grazie al forte potere intimidatorio del gruppo di appartenenza e alla disponibilità di armi, riusciva a controllare in modo incontrastato le aree a Nord-Ovest della città di Bari.
In particolare, dopo l’arresto di uno degli indagati (che aveva imposto un servizio di “guardiania”, a scanso di più gravi conseguenze, ad un’impresa edile in procinto di realizzare alcune abitazioni a Palese), le indagini hanno permesso di accertare che dal carcere, dove si trovava il capo del gruppo, partivano e giungevano ordini veicolati agli altri affiliati tramite la moglie che si recava in visita al marito detenuto.
Il gruppo criminale, oltre a gestire le piazze di spaccio dei quartieri, taglieggiava gli imprenditori locali che, per timore di gravi ritorsioni, aderivano alle richieste estorsive.
In aggiunta, dalle indagini è anche emerso che le case popolari del quartiere San Pio erano state quasi ‘assegnate’ dal gruppo criminale (che in questo modo si sostituiva alle Istituzioni dello Stato) che consentiva l’occupazione degli immobili solo a sodali, o previo pagamento di un corrispettivo o in cambio di favori.
In particolare sono state denunciate 8 persone, di cui 4 per occupazione abusiva di immobili.
Sempre dal carcere, grazie alle “ambasciate”, venivano gestite le affiliazioni e le alleanze nonché le eventuali controversie sorte con gli esponenti di altri gruppi.
Nel corso delle indagini sono stati arrestati 3 soggetti e sequestrate diverse armi e quantitativi di droga, quale riscontro all’intero impianto investigativo.