Traffico di armi e droga, sgominata banda italo-albanese vicina agli Strisciuglio: 20 arresti
I finanzieri di Bari hanno arrestato 20 persone residenti tra il capoluogo pugliese, Mola, Polignano, Cellamare, Molfetta e Bisceglie. Ma anche nelle province di Brindisi e Lecce.
Gli arresti di questa mattina rappresentano l’epilogo di una lunga e complessa indagine, partita a dicembre 2015 e terminata a febbraio del 2017.
A finire nel mirino delle Fiamme Gialle un’organizzazione criminale composta da italiani – tra cui personaggi vicini al clan Strisciuglio di Bari – e albanesi, ritenuti responsabili di molteplici reati che vanno dall’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti alla produzione e detenzione di droga, alla cessione, detenzione e porto abusivo di armi clandestine al furto e alla ricettazione.
Secondo gli inquirenti la banda criminale avrebbe messo su un imponente traffico di droga e di armi, rendendosi protagonista anche di numerosi reati predatori, spesso strumentali alla commissione degli illeciti principali.
In particolare, le imbarcazioni utilizzate per il traffico di droga dalle coste albanesi a quelle pugliesi – gommoni transoceanici dotati di potenti motori fuoribordo – erano spesso provento di furto e successivamente venivano modificati per il trasporto di grandi quantità di marijuana, rimuovendo gli arredi nautici, ampliando la capacità dei serbatoi e potenziando le motorizzazioni.
Tra i destinatari del provvedimento restrittivo in carcere il boss albanese Janku Kristo Dhimitraq (detto Lo Zio), Vispo Giuseppe (detto U’Leng), Volpe Piero, Volpe Michele, Volpe Alessandro (detto Fafuec), Strisciuglio Francesco (detto Piripicchio), Tisti Francesco (detto Ciccillo), Pezzolla Lorenzo (detto Enzuccio) e Antelmi Antonio.
Arrestato anche Prudentino Antonio, figlio del noto boss brindisino Francesco Prudentino, detto “Ciccio la busta”, ritenuto una «primula rossa» del contrabbando di sigarette, oggi 70enne.
In particolare Prudentino junior dovrà rispondere del traffico dei due fucili d’assalto mitragliatori AK47 (kalashnikov) muniti di tre caricatori e relative munizioni.
Sono stati posti ai domiciliari altri 5 soggetti: Bressani Simone, Colella Vito Modesto, Lobuono Vincenzo (detto U’Curt), Ruggiero Giuseppe (detto Rivera) e Grosso Raffaele (detto Frank).
Obbligo di dimora infine per Ciampi Cosimo (detto Mimmo), Ventrella Alessio, Palmisano Giacomo, Acquaviva Sebastiano e Remini Domenico (detto Pondin).
Le indagini – consistenti in intercettazioni telefoniche e ambientali corredate da attività di osservazione, controllo e pedinamento svolte in contesti territoriali difficili perché fortemente presidiati dalla criminalità – hanno permesso di ricostruire in maniera capillare la fitta rete di trafficanti internazionali di droga pugliesi e albanesi, in grado di movimentare ingenti quantità di narcotico.
Gli accertamenti, oltre a consentire il sequestro di 5,3 tonnellate di marijuana, hanno rivelato la disponibilità di armi (comuni e da guerra), da parte degli stessi membri dell’organizzazione: infatti, sono state sequestrate 10 pistole semiautomatiche e 2 fucili mitragliatori kalashnikov.