La neuropsichiatra infantile e la riabilitazione “digitale” ai tempi del Covid
I limiti e le restrizioni imposti dall’emergenza Coronavirus non hanno fermato le attività della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) dell’Asl di Bari, che ha in cura pazienti tra i 2 e i 18 anni, affetti da diverse patologie: disabilità intellettive, autismo, disturbo da deficit di attenzione/iperattività, disturbi specifici dell’apprendimento, disturbi del linguaggio e del comportamento, patologie neurologiche neuromotorie, disarmonie evolutive, esordi precoci e disturbi di varia natura psichiatrica.
Si tratta di un “mondo complesso”, che a inizio marzo ha rischiato di essere interrotto bruscamente. Ma così non è stato.
Infatti gli operatori della riabilitazione hanno sperimentato l’uso delle nuove tecnologie della comunicazione, utilizzando Skype, Google Meet o Whatsapp, cimentandosi con le videoconferenza, così da “reinventare” il loro lavoro.
E ora questa esperienza viene raccontata in un video “cucito” con le parole sincere (“ci abbiamo provato…”) di operatori e terapisti e le immagini – sempre rispettose della loro privacy – dei piccoli pazienti. Protagonisti principali, assieme ai professionisti e alle famiglie di questa alleanza terapeutica capace di trasformare un progetto sperimentale in un modo innovativo, sicuro ed efficace, di fare riabilitazione durante l’emergenza sanitaria.
Il video non è solo la sintesi di un percorso, affrontato in un momento difficile, ma è anche il modo di dirsi “grazie” reciprocamente. Da una parte i circa 100 fisioterapisti, logopedisti, educatori professionali, neuropsicomotricisti, tecnici della riabilitazione psichiatrica, psicologi e assistenti sociali impegnati nell’attività di tele-riabilitazione, dall’altra le centinaia di mamme e papà che, con la loro insostituibile e paziente collaborazione, hanno permesso che un progetto del genere potesse essere realizzato, testimoniandone sia i buoni risultati sia la forza inclusiva (“non siamo mai stati abbandonati…”).
In mezzo gli oltre 1.400 bambini e ragazzi che hanno potuto continuare ad essere seguiti, assistiti e curati almeno una volta alla settimana e nonostante la pandemia. A casa e in famiglia e, tuttavia, insieme ai medici specialisti e ai terapisti di sempre, con i quali ora stanno tornando a vedersi “dal vivo” in ambulatorio, grazie alla graduale ripresa delle attività, sebbene con la massima cautela e le dovute precauzioni: pre-triage, prenotazione obbligatorie, distanziamento e impiego dei dispositivi di protezione individuale.
Qui il link per guardare il video sull’attività della NPIA