Adelfia, arrestato imprenditore per inquinamento ambientale
Questa mattina, ad Adelfia, i carabinieri del NOE, il nucleo operativo ecologico di Bari, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di un imprenditore accusato di inquinamento ambientale.
Le indagini, originate da un esposto, sono proseguite in relazione ad illecite attività di smaltimento rifiuti, in prevalenza di natura edile, in un’area privata del comune barese.
Gli accertamenti hanno permesso di acclarare la consumazione deli delitto di inquinamento ambientale introdotto dalla riforma del 2015 in cui i 14 indagati, a vario titolo, interravano ingenti quantitativi di rifiuti speciali di varia tipologia, costituiti perlopiù da inerti da demolizione, di natura sconosciuta, a cui spesso veniva appiccato il fuoco, per poi sotterrarli direttamente, al fine di innalzare il “piano campagna” di un’ area depressa, destinata ad uso agricolo con l’intenzione di costruire un parcheggio, abusivo, in totale assenza di permessi.
Tali inerti, smaltiti mediante tombamento. provenivano da almeno altre 4 aziende, i cui titolari, beneficiando del “servizio offerto” riuscivano ad evitare i costi di smaltimento e le lavorazioni che avrebbero reso i materiali innocui per l’ambiente e, per la maggior parte, riutilizzabili.
La quantificazione dei soli costi di smaltimento “risparmiati” dagli imprenditori ammonta a circa 100.000 euro, senza considerare l’ingente danno ambientale che ha causato l’inquinamento del terreno.
I conferimenti, protrattisi per quasi tutto il 2020, hanno comportato lo smaltimento illecito di circa 120 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi.
Nel corso delle operazioni i militari del NOE hanno sottoposto a sequestro l’area, dell’estensione di circa 15.000 mq, e i 7 automezzi utilizzati per gli illeciti conferimenti.