BARI – A Bari la CGIL continua a discutere, ma trova l’accordo per una segreteria unitaria. Non si andrà alla “conta” per quanto riguarda il nome di colui che dovrà succedere a Susanna Camusso, segretario generale uscente. Il congresso, che si era aperto con le candidature di Maurizio Landini e Vincenzo Colla, dovrebbe avere un finale abbastanza scontato. Questo pomeriggio l’assemblea generale votata dagli 868 delegati presenti a Bari dovrebbe così votare, a meno di ribaltoni dell’ultimo secondo non previsti, una lista unitaria con 60% di membri riconducibili all’area ‘landininiana’ e 40% di rappresentanti di Colla. La segreteria, guidata dall’ex leader Fiom, sarà composta da 10 persone, compresi Roberto Ghiselli e il segretario dei chimici Filctem, Emilio Miceli. Usciranno Camusso, ma anche probabilmente Martini. Insieme a Landini segretario, ci saranno Colla e molto probabilmente un secondo vice, quasi sicuramente una donna: si fanno i nomi di Gianna Fracassi o Tania Sacchetti.
Tra i fatti più significati della giornata di ieri c’è stata la consegna, da parte di Susanna Camusso, della tessera onoraria della Cgil a Rosy Bindi e al giornalista minacciato dalla mafia, Paolo Borrometi. “A nome di tutta la Cgil vorrei consegnare a Rosy Bindi e a Paolo Borrometi la tessera onoraria del 2019 della nostra organizzazione”, ha detto, nel corso di una tavola rotonda per la presentazione del libro del giornalista sotto scorta ‘Un morto ogni tanto’. “In questi anni abbiamo lavorato molto con Rosy Bindi – ha detto il segretario generale uscente – in molti momenti della politica recente è stata un nostro punto di riferimento, per le scelte e il coraggio delle battaglie”. Riferendosi poi a Borrometi ha aggiunto: “Sono due persone straordinarie, che sanno bene cosa vuol dire ‘Il lavoro è’”, facendo riferimento al titolo del Congresso.
Tra gli interventi più significati ricordiamo quelli di Daniele Tissone (Silp Cgil), che attacca il governo: “Ci sarebbe bisogno di serietà e attenzione, mentre questo governo continua e peggiorare precedenti approcci emergenziali e continua a non investire in integrazione sociale e culturale”.Per Tissone le questioni più importanti vengono trascurate: “Oggi il tema delle mafie, la prima emergenza del nostro Paese, è ignorato. Nel foggiano ci sono stati 12 omicidi di mafia nel 2018. Ma la sovranità dello Stato non si afferma con il taglio dei presidi. Caro ministro (rivolgendosi al vice premier Salvini) metti anche la nostra divisa, ma noi sappiamo che sotto non c’è nulla. Meno felpe, più fatti”.
A seguire gli interventi di Serena Sorrentino (Fp), che rimarca la necessitò di un piano straordinario per le assunzioni, e Ivana Galli (Flai), che sottolinea il bisogno di una grande mobilitazione per difendere la legge 199, quella sulla detenzione domiciliare, soprattutto per quanto concerne il reato di caporalato: “Nella convocazione del tavolo nazionale sul caporalato si afferma che bisogna intervenire sulla legge 199, ritenuta troppo prescrittiva per le imprese. È proprio il contrario: la questione si deve affrontare applicando quella legge, che è stata ottenuta grazie alle nostre lotte”. Galli ha lanciato infine una proposta: “Organizzare una grande mobilitazione nazionale delle tre confederazione contro il caporalato e la riduzione in schiavitù, per chiedere la piena applicazione della legge 199”.
Nel tardo pomeriggio, a chiudere i lavori, la lectio magistralis di Rosy Bindi sui 40 anni della riforma sanitaria (QUI il link per vedere il video integrale ripreso da SulPezzo.info)
Oggi, la terza giornata di lavori, si procederà a tutte le votazioni del caso, compresa quella del segretario generale. Domani mattina, venerdì 25, ci saranno il saluto della CGIL a Susanna Camusso e il discorso d’insediamento del nuovo segretario, molto probabilmente l’ex Fiom Maurizio Landini.