Nasce ‘Lost Tapes’, la raccolta di cd autobiografici per riscoprire grandi musicisti dimenticati
“La casa natale di Enzo Lorusso è murata. Segno di un tempo lontano. Lui era del 1931 ed è morto da 54 anni. Per cui mi emoziona pensare di essere riuscito a mettere insieme i cocci della sua vita”. Le parole sono quelle di Livio Minafra, pianista e compositore nonché docente di Pianoforte Jazz al Conservatorio N. Piccinni di Bari. A lui va il merito di aver salvato dall’oblio, attraverso un approfondito e accurato lavoro di ricerca, la produzione di un grande artista pugliese quale Enzo Lorusso.
Nato nel centro storico di Ruvo di Puglia il 4 giugno 1931 da una famiglia semplice, Lorusso è il protagonista della prima di cinque uscite discografiche incluse nel progetto Lost Tapes, collana di cd biografici a cura di Minafra. In occasione dell’anniversario di nascita del musicista ruvese, il prossimo 4 giugno è prevista la pubblicazione, in coproduzione con l’etichetta Angapp Music, del primo volume, dedicato appunto alla riscoperta di Enzo Lorusso.
L’idea di Minafra nasce in realtà già nel 2017, in seno al progetto “Iazz Bann – Storie dimenticate di jazzisti che girarono il mondo” di cui è autore lo stesso professore del Conservatorio.
Ad ispirarlo la voglia di portare sotto i riflettori una classe di sassofonisti jazz di Ruvo di Puglia, tutti figli della Banda, ovvero alunni della Scuola di Musica dei maestri Antonio e Alessandro Amenduni; musicisti che fecero e faranno nuovamente parlare di sé in tutta Italia e oltre.
Da Enzo Lorusso a Santino Di Rella fino a Santino Tedone, sax alto dell’Orchestra Rai di Roma dagli anni ’50 agli ’80, nonché Pino Minafra, trombettista jazzista di fama internazionale, nativo di Ruvo di Puglia, anch’egli figlio della Banda, generazione successiva ai nomi summenzionati.
Si tratta di un lavoro di ricerca che ha portato Livio Minafra a raccogliere video, foto, audio, interviste a protagonisti, sopravvissuti, eredi e persone vicine a questo mondo che fu (fra cui spiccano Beppe Vessicchio e Michele Marvulli) al fine di realizzarne un docufilm.
Da qui, dato il buon numero di audio raccolti, Minafra ha pensato di creare una collana di cd biografici di cui il primo, in uscita il 4 giugno, dedicato proprio alla figura di Enzo Lorusso. Frutto di un lavoro di restauro condotto dal pianista pugliese su tre vecchie cassette che hanno consentito a Minafra di riascoltare l’artista scomparso e di dedicargli questa pubblicazione.
Al centro della prima uscita di Lost Tapes, vi è dunque un musicista che nell’immediato dopoguerra, dopo le prime esperienze da clarinettista, rapito dal jazz e probabilmente influenzato da Santino Tedone, suo compagno di banda, volle dedicarsi anche al sax contralto e al sax baritono. Poté girare l’Italia e l’Europa assieme a Cosimo Di Ceglie, Peppino Principe, Fred Bongusto, Mina, Pippo Caruso, Henghel Gualdi e molti altri partecipando, tra le altre cose, a due Sanremo e a due anni di tournée in Italia con Perez Prado, nel 1957 e ’58, che lo voleva con sé in America.
Le prime tre tracce presenti nel cd restaurato da Minafra sono del 1952, registrate dal biscegliese Peppino Valls, e appartengono all’Orchestra di Mimì Laganara. La registrazione è fortuita e risulta effettuata in un teatro durante delle prove, con un filofono, e ci permette di apprezzare Lorusso al sax alto e al clarinetto. Seguono poi cinque brani suonati con qualità e con tratti di verve mingusiana. Infine, chicca di questa raccolta, le uniche due registrazioni jazz di un inedito Michele Marvulli, alle prese anche con l’improvvisazione.
Documenti più unici che rari del passato allegro del grande pianista.
Con la prima uscita della raccolta Lost Tapes, nasce un progetto che, a partire da giugno, vedrà ogni mese la pubblicazione di un cd biografico, dedicato a figure del calibro di Enzo Lorusso.