Teatro, il ricco cartellone del fine settimana di Kismet e Abeliano
BARI – Sarà un week-end ricco, il prossimo, per gli amanti del teatro. Per i baresi non c’è che l’imbarazzo della scelta. Si inizia venerdì 1 febbraio (anche se sarà in replica il giorno dopo) con “Else”, di Nunzia Antonino e Carlo Bruni. La rappresentazione, inserita nella rassegna ‘To the theatre del Teatro Abeliano, è liberamente ispirata all’opera di Arthur Scnitzler, “La signorina Else”, sulla base della traduzione di Giuseppe Farese. “La nostra Else vive in un mondo sordo, immerso in una crisi culturale non dissimile da quella che ispirò Schnitzler: fonte di ossessioni, nel migliore dei casi in grado di condurre alla follia”.
Al teatro Kismet, invece, sabato 2 e domenica 3 febbraio, andrà in scena, per gli amanti del teatro classico, l'”Anfitrione”, a cura di Teresa Ludovico per la stagione ‘Farsi mondo’.
Chi sono io se non sono io? Io sono quello che sono sempre stato? Dov’è che sono morto? Dove l’ho perduta la mia persona? Il mio me può essere che io l’abbia lasciato? Che io mi sia dimenticato? Chi è più disgraziato di me? Queste sono alcune delle domande che tormentano sia i protagonisti dell’Anfitrione, scritto da Plauto più di 2000 anni fa, che molti di noi oggi. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’identità, la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova, da lui definita tragicommedia.
Per la rassegna ‘A teatro con mamma e papà’ di Vito Signorile, domenica 3 febbraio alle 17 e alle 18.45 andrà in scena “la bambina librata” (testo e regia di Angela Iurilli). Una storia di formazione che prende spunto dal celebre romanzo “Matilde” di Roald Dahl. Gli adulti sono chiamati a riflettere sulla posizione di educatori, mentori o oppressori; i piccoli sull’importanza di scoprire se stessi e di scegliere le proprie figure guida. Un tributo alla spontaneità, alla curiosità naturale, al coraggio di lottare, all’istinto di giustizia e solidarietà: a tutti quei valori che tendono a mutare in stanchezza e indifferenza quando si diventa grandi.
Insomma, per gli amanti del teatro non c’è che l’imbarazzo della scelta.