Festival dell’Architettura, cercasi partner e sponsor: domande entro l’11 settembre
Scade alle 12 di mercoledì il termine per partecipare all’avviso utile a selezionare partner qualificati per condividere l’idea progettuale che il Comune di Bari intende candidare al bando ministeriale per la realizzazione di un Festival di Architettura.
L’iniziativa dell’amministrazione comunale risponde al bando pubblicato dalla direzione generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie urbane del ministero per i Beni e le Attività culturali (scadenza fissata al 30 settembre 2019), che mette a disposizione 80.000 euro per l’organizzazione di manifestazioni culturali da realizzarsi sul territorio nazionale (una al Nord, una al Centro e una al Sud) con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dell’architettura contemporanea e la consapevolezza del valore culturale dell’architettura e della rigenerazione urbana attraverso la collaborazione civica e la partecipazione.
La domanda di partecipazione dovrà riguardare una delle 4 linee di intervento previste, ovvero Studio e ricerca per un nuovo approccio alla sostenibilità, all’innovazione urbana, culturale, ambientale sociale; Autocostruzione e riuso; Attività culturali; Attività di promozione e comunicazione.
L’avviso è aperto anche a sponsor e/o eventuali cofinanziatori che vogliano aderire alla proposta garantendo un contributo economico per la riuscita dell’iniziativa.
Acquisite le manifestazioni di interesse valide, tutte le realtà proponenti saranno convocate venerdì prossimo, 13 settembre, alle 16, nella sala giunta di Palazzo di Città, per la coprogettazione della candidatura congiunta da presentare al bando del ministero.
Si ricorda che il format ideato dal Comune di Bari si focalizzerà sul tema “Bordi, limiti e frontiere” e, nello specifico, su:
- trasformazioni e dinamiche architettoniche e urbane nei territori di bordo o di frontiera, soprattutto se interessate da fenomeni geopolitici di tipo migratorio, in ingresso o in uscita, in atto o passati;
- processi transdisciplinari di frontiera, che contaminano il fare architettura attraverso le arti o discipline umanistiche e scientifiche;
- pratiche innovative di produzione architettonica o trasformazione urbana ancora ai limiti dei protocolli codificati dalle prassi e dalle norme;
- spazi, luoghi e contesti che, per essere stati inglobati dalla crescita della città, o espulsi dalla sua ritrazione, o ancora rimasti vittime di trasformazioni mal governate che li hanno resi residui o scarti, si trovano nella condizione contingente di fungere da bordo, o di costituire un margine;
- fenomeni sociali che identificano dinamiche di frontiera territoriali o urbane, che possono essere indagati attraverso le arti visive e performative oppure attraverso indagini socio-antropologiche e giornalistiche.