Bari, oggi la commemorazione dell’appuntato Giuseppe Filippo, vittima di terrorismo

Sono passati 39 anni dal 28 novembre 1980, giorno in cui fu ucciso Giuseppe Filippo, appuntato della polizia di Stato assassinato dal gruppo terroristico “Prima Linea” mentre tornava a casa dopo aver terminato il servizio.
Questa mattina, alla presenza dell’assessore Vito Lacoppola, si è tenuta la cerimonia di commemorazione in ricordo del poliziotto barese, medaglia d’oro al Merito civile.
Deposta una corona d’alloro presso il sottopasso intitolato all’appuntato.
Un’altra cerimonia – alla quale ha partecipato il sindaco Decaro – si è tenuta nell’atrio del palazzo della questura.
Mentre rincasava, in uniforme, al termine del servizio, Giuseppe Filippo fu affrontato da alcuni individui travisati, che tentarono di sottrargli la pistola d’ordinanza.
Filippo reagì prontamente, ingaggiando una colluttazione nel tentativo estremo di difendere la propria arma.
Gli aggressori, allora, esplosero due colpi di pistola, sottraendogli l’arma e fuggendo a bordo di un’auto rubata.
Giuseppe Filippo morì poco dopo al Policlinico di Bari.
A lui, il 31 marzo 2005, fu conferita la medaglia d’oro al merito civile alla memoria come “fulgido esempio di elette virtù civiche ed alto senso del dovere”, e gli fu dedicata una lapide all’interno dell’atrio di ingresso della questura di Bari.
“In questa giornata – ha dichiarato Antonio Decaro – la città di Bari ricorda la morte di Giuseppe Filippo, un poliziotto scomparso 39 anni fa a causa della furia terroristica che per troppi anni ha tenuto in ostaggio il nostro Paese. Giuseppe Filippo è per noi l’esempio di chi ha servito lo Stato facendo il proprio dovere fino in fondo, senza tirarsi indietro. Custodire la memoria, coltivare il ricordo delle donne e degli uomini morti a causa della violenza terroristica è il modo migliore per tenere alta la guardia e custodire i valori democratici e di giustizia che ci permettono di vivere oggi la nostra libertà, rifiutando qualsiasi forma di violenza e discriminazione e contrastando il linguaggio dell’odio che vuole dividere e indebolire la nostra comunità. L’unico fanatismo che consentiremo è quello per la vita, la libertà, la democrazia e il rispetto delle idee”.
