“Hai la giacca sporca, ti aiuto” e rubano la pensione a 80enne: tre uomini arrestati

Sono accusati di furto pluriaggravato e violazione della sorveglianza speciale. Si tratta di tre borseggiatori specializzati in furti ai danni di anziani nei pressi degli uffici postali e arrestati questa mattina dai carabinieri. Uno di loro era noto negli ambienti criminali con il nome di “tonino mani d’oro”.
I tre sono ritenuti responsabili del borseggio, accaduto a febbraio dell’anno scorso, nei confronti di un 80enne di Castellana Grotte, che aveva appena prelevato la pensione.
Uno dei tre, secondo il racconto dell’anziano, si sarebbe avvicinato facendo notare alla vittime di “essersi sporcato” e, con la scusa di aiutarlo a smacchiarsi, avrebbe frugato nella sua giacca, allontanandosi dopo qualche minuto.
Solo in seguito l’80enne si sarebbe accorto di aver perso il portafogli con dentro la somma di 700 euro, poco prima prelevata dallo sportello postale.
I militari, grazie alle immagini acquisite dal sistema di videosorveglianza dell’ufficio postale, hanno potuto individuare due persone che stazionavano all’interno del locale senza effettuare alcuna operazione. In realtà, maneggiando una cartellina per non destare sospetti, i due tenevano d’occhio coloro che prelevavano denaro, sceglievano la vittima e, facendo segno con i gesti, indicavano al terzo complice il momento di entrare in azione, cioè quando il malcapitato stava uscendo dall’ufficio postale.
Dopo averlo macchiato con un liquido (forse vernice), con la scusa di aiutarlo, il terzo complice avrebbe sfilato il portafogli dalla giacca della vittima, dileguandosi subito dopo insieme ai complici.
Dopo aver accertato il modus operandi, gli investigatori sono riusciti a risalire alle identità dei tre borseggiatori – tre uomini, rispettivamente di 58, 61 e 28 anni – incrociando i dati anatomici con quelli estrapolati dalle immagini dei video.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari i carabinieri hanno anche trovato gli abiti utilizzati durante il borseggio.
Gli stessi arrestati, pochi mesi prima, avevano messo a segno altri colpi in danno di cittadini deboli, agendo con le stesse modalità.
Per due di loro è stata disposta la custodia in carcere, per il terzo gli arresti domiciliari.
