“Il mondo non ci volti le spalle”: la crisi in Afghanistan è ferita di tutta l’umanità
“Il mondo non ci volti le spalle”. È il titolo dell’accorato appello della regista afgana Sahraa Karimi rivolto, tramite Twitter, alla Film Community mondiale affinché il mondo non ignori quello che sta accadendo in Afghanistan e che, purtroppo, andrà peggiorando nei prossimi giorni.
“Hanno massacrato la nostra gente, hanno rapito molti bambini, ucciso un artista e un poeta, massacrato una donna per come era vestita […], hanno venduto ragazze come spose bambine ai loro uomini. È una crisi umanitaria, eppure il mondo tace. Vieteranno ogni forma d’arte”.
L’Afghanistan è lontano da questa nostra estate ansiosa di vita e divertimento dopo le chiusure dovute all’epidemia, ma non sia questo il nostro pretesto per ignorare quanto barbarie e regresso stanno operando nella storia: ogni ferita inferta a questa civiltà è una ferita inferta a tutta l’umanità, ogni impedimento all’arte e alla cultura è un colpo di accetta sul tronco di quell’albero maestoso che si chiama Progresso dell’Umanità.
È un errore considerarsi fuori da questi problemi. Dobbiamo parlarne e operare con tutti i mezzi politici e legali per contrastare quello che sta accadendo.
Un infinitesimale virus ci ha appena dimostrato quanto il mondo sia piccolo e fragile di fronte a certi pericoli e quanto le distanze siano solo teoriche di fronte all’invasione massiccia del male: facciamo tesoro della dura lezione e, sostenendo le donne e la popolazione afghana, dichiariamo civile e luminosa l’Umanità, attraverso la libertà e parità di genere, attraverso l’arte, attraverso forze democratiche di politica che alimentino pagine di storia di cui possiamo smettere di vergognarci.