BARI – Tre consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Marco Galante, Rosa Barone e Gianluca Bozzetti, hanno depositato un’interrogazione diretta al Presidente della Regione Puglia – nonché assessore alla Sanità – Michele Emiliano sull’abuso dell’utilizzo di contratti a termine nelle pubbliche amministrazioni, in particolare nelle ASL pugliesi.
“In questi mesi – dichiarano i consiglieri pentastellati – sono scaduti (o sono in scadenza) numerosi contratti a tempo determinato di personale ASL precario, non in possesso dei requisiti della cosiddetta ‘Legge Madia’ per la stabilizzazione. Su questo dobbiamo sottolineare la palese difformità di comportamento da parte delle singole ASL pugliesi che hanno adottato provvedimenti diversi tra loro rispetto alla stessa problematica, andando a creare una situazione discriminatoria per i lavoratori, a seconda del territorio di appartenenza”.
La ASL di Taranto – si legge in una nota dei consiglieri cinquestelle – ha adottato una procedura cosiddetta “proroga assistita” per consentire di raggiungere i requisiti richiesti dalla Legge, la ASL di Lecce ha prorogato i contratti sino a marzo 2019, quella di Foggia sino a novembre, mentre le altre città tra cui quella di Brindisi, dove i contratti sono scaduti il 31 gennaio, pare non abbiano disposto alcuna proroga.
“Ormai esistono – continuano i consiglieri – innumerevoli pronunce giurisprudenziali sia europee che nazionali che stabiliscono la totale illegittimità dell’abuso dell’utilizzo dei contratti a termine nelle pubbliche amministrazioni, perché difformi dalle normative comunitarie e nazionali sul tema. Questo causa conseguenze importanti sia sotto il profilo del malcontento generale tra i lavoratori sia sotto il profilo economico, dato che spesso gli Enti pubblici hanno dovuto provvedere ad ingenti risarcimenti a favore dei precari stessi. La difformità di trattamento è palese, come anche l’illegittimità dell’abuso di utilizzo di contratti pubblici a termine, ed è per questo motivo che chiediamo a Emiliano se intenda emanare delle linee di indirizzo al fine di uniformare per il futuro le azioni delle varie ASL pugliesi con riferimento al trattamento del personale, così da evitare che possa ripetersi quanto sinora accaduto”.
“Vogliamo – concludono i pentastellati – che la Regione avvii le azioni previste dalla legge per accertare la responsabilità dei dirigenti che hanno concorso a determinare la grave situazione di precariato in Puglia”.