‘La Stanza di Alessandro’, a Bari l’installazione di Save The Children sulla violenza domestica
BARI – In 5 anni in Italia 427 mila minori hanno vissuto situazioni di violenza domestica commesse nei confronti delle proprie mamme. E’ quanto emerge da un rapporto di Save The Children, che definisce il fenomeno “una piaga che nel nostro Paese non riesce ad emergere perché ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata”. Per favorire la conoscenza delle conseguenze della violenza assistita sulla vita di migliaia di bambini, spesso testimoni di questi atti di violenza nei confronti delle proprie mamme, l’organizzazione londinese ha organizzato oggi, nell’ambito della campagna nazionale Abbattiamo il muro del silenzio, l’evento La Stanza di Alessandro, un’esposizione esperienziale ideata con il patrocinio dell’assessorato al Welfare, accoglienza e pari opportunità del Comune di Bari e dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Da oggi sino al 7 febbraio, quindi, sarà quindi esposta in UniBa un’ installazione “immersiva” per provare quello che sente un bambino che assiste a episodi di violenza domestica (ingresso via Nicolai, piano terra).
In Italia, più di 1 donna su 10, si legge nel documento di Save The Children, tra quelle che hanno subito una qualche forma di violenza nella loro vita (6,7 milioni), ha temuto per la propria vita o quella dei propri figli e in quasi la metà dei casi i loro bambini hanno assistito in prima persona ai maltrattamenti. Secondo il dossier, sono più di 1,4 milioni le mamme vittime di violenza domestica in Italia. Tra queste, più di 1 su 3 è stata vittima di violenza durante la gravidanza. A sottolineare quanto il fenomeno rimanga ancora sommerso, l’organizzazione evidenzia che 550 mila donne vittime di violenza domestica non abbiano denunciato i loro aggressori o non si siano rivolte a figure specializzate. Nel 57% dei casi le violenze subite vengono considerate come ‘qualcosa di sbagliato’ e non un reato da denunciare.
“La violenza di genere, in particolare quella che si consuma tra le mura domestiche – dice Francesca Bottalico, assessora al Welfare del Comune di Bari -, rappresenta un fenomeno molto complesso, dagli effetti spesso dannosi non solo per la donna ma anche per i figli. La campagna Abbattiamo il muro del Silenzio, voluta fortemente anche a Bari dal mio assessorato e dalla rete Generare culture non violente, intende accendere i riflettori su un fenomeno, e in particolare quello della violenza assistita, che rischia di passare in secondo piano ma che, invece, assume pari, se non maggiore importanza, in quanto si riversa sui minori provocando danni a livello comportamentale, psicologico, fisico, cognitivo e sociale con la compromissione dei processi di sviluppo. E spesso, purtroppo, tutto questo dolore finisce per innescare una spirale di nuova violenza una volta divenuti adulti. Diventa perciò fondamentale – conclude Bottalico – investire sulla formazione e, specialmente, sulla consapevolezza degli adulti affinché si possa intervenire e tutelare insieme, per quanto possibile, l’infanzia”.