Monopoli come Molfetta: scovati 32 furbetti del cartellino all’ospedale San Giacomo. 13 ora ai domiciliari
Caos all’ospedale San Giacomo di Monopoli. Questa mattina i carabinieri hanno dato esecuzione a diverse ordinanze di misure cautelari (arresti domiciliari e obbligo di dimora) nei confronti di medici, infermieri, tecnici e impiegati del locale nosocomio, ritenuti responsabili di truffa aggravata in danno della Asl Bari, di false attestazioni o certificazioni e di falso ideologico in atto pubblico. Gli indagati, secondo la Procura di Bari, si sarebbero allontanati arbitrariamente dal posto di lavoro, in assenza di permessi o autorizzazioni, “dimenticandosi” di timbrare il cartellino (o badge).
Di pochi giorni fa è una notizia simile all’ospedale di Molfetta.
Determinanti sono state le immagini delle telecamere degli accessi e delle aree di ingresso dell’ospedale, vicino ai macchinari per timbrare il cartellino. Ad avviare le indagini, invece, sono state le plurime segnalazioni di fatti di “assenteismo” nella struttura ospedaliera.
Tra ottobre 2018 e gennaio 2019 sono state riscontrate, da parte degli investigatori, sistematiche e diffuse condotte di assenteismo, attuate con l’arbitrario allontanamento del personale dall’ospedale durante l’orario di servizio, con protrazione dell’assenza per alcune ore o anche per tempi più limitati, anche più volte ripetuta durante la giornata. Sono stati riscontrati anche episodi di “falsa registrazione dell’entrate e dell’uscita”, attraverso la collaborazione di familiari, colleghi o conoscenti, e casi di “false giustificazioni” rese, successivamente, agli uffici amministrativi, riguardo la mancata timbratura del badge (avaria della scheda, dimenticanza, smarrimento…).
E’ stato accertato che gli arrestati, durante l’assenza dal posto di lavoro, adempivano ad attività e incombenze esclusivamente private (acquisti, consumazioni in bar, etc.) oltre a recarsi, in alcuni casi, anche in località marine, nelle loro residenze estive.
Agli arresti domiciliari sono finite 12 persone:
- Angelamaria Todisco, dirigente medico responsabile del Servizio Immunotrasfusionale
- Gianluigi Di Giulio, dirigente medico responsabile dell’Unità di Radiodiagnostica
- Rinaldo Dibello, dirigente medico responsabile del Servizio di Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva
- Egidio Dalena, dirigente medico responsabile del Reparto di Otorinolaringoiatria
- Girolamo Moretti, dirigente medico nel Reparto di Radiodiagnostica
- Vincenzo Lopriore, dirigente medico responsabile del Reparto di Cardiologia
- Sabino Santamato, dirigente medico responsabile del Reparto di Ginecologia e Ostetricia
- Leonardo Renna, dirigente medico nel Reparto di Ginecologia e Ostetricia
- Antonio Bosio, operatore tecnico della Direzione Sanitaria
- Anna Pellegrini, assistente amministrativo
- Giancarlo Sardano, collaboratore amministrativo-professionale
- Giuseppa Meuli, infermiera nel Reparto di Ginecologia e Ostetricia
Nell’elenco ci sarebbe anche un altro primario, il quale però non è ancora stato raggiunto dal provvedimento perché all’estero.
Sono stati invece sottoposti all’obbligo di dimora:
- Anna Consiglia Scardigno, dirigente medico dell’U.O. di Chirurgia
- Angela Pantaleo, dirigente medico dell’U.O. di Medicina
- Cosimo Marasciulo, dirigente medico del Reparto di Ginecologia
- Marilena Matarrese, dirigente medico dell’U.O. Immunotrasfusionale
- Francesco Paolo Di Taranto, dirigente medico del Reparto di Otorinolaringoiatria
- Giuseppe Cappelli, medico del servizio di sorveglianza sanitaria e radioprotezione Medica – medicina del Lavoro
- Fulvia D’Onghia, dirigente medico del Reparto di Ortopedia
- Francesco Fino, dirigente medico del Reparto di Cardiologia
- Domenico Antonio Limitone, dirigente medico del Reparto di Urologia
- Rosa Bianco, infermiera dell’U.O. di Medicina e Chirurgia di Accettazione e Urgenza – Pronto Soccorso
- Concetta De Rinaldis, infermiera del Reparto di Endoscopia Digestiva
- Pasquale Lacasella, infermiera dell’U.O. Medico Competente Autorizzato
- Carmela De Laurentis, infermiera del Reparto di Pediatria
- Erasmo Lobefaro, operatore tecnico
- Marco Sperti, dirigente medico dell’U.O. di Traumatologia-Ortopedia (afferente all’ospedale San Paolo di Bari, marito di Marilena Matarrese)
- Margherita Mezzapesa, infermiera delle Dipendenze Patologiche Sud Barese – SERT
- Francesco Fratella, operatore tecnico con mansioni di autista di ambulanza
- Gianfranco Brescia, operatore tecnico con mansioni di autista di ambulanza
- Sante Palmisano, operatore tecnico con mansioni di autista di ambulanza
Fratella, Brescia e Palmisano sono accusati anche del delitto di peculato connesso all’appropriazione ripetuta, per fini diversi da quelli di servizio, di ambulanze e autovetture di servizio recanti i segni distintivi della Asl Bari.
Sottoposto all’obbligo di dimora anche il sig. Carlo Battaglia, che svolgeva abusivamente l’attività di parcheggiatore all’esterno dell’ospedale San Giacomo, il quale, in più occasioni, è stato sorpreso a timbrare il cartellino a Giuseppa Meuli.