La pioggia non ferma Greenpeace: ieri sit-in per sensibilizzare sull’inquinamento da plastica

Ieri, in occasione del Global Refill Day (la giornata internazionale promossa da Greenpeace per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle alternative agli imballaggi in plastica monouso), gli attivisti dell’associazione ambientalista più famosa del pianeta si sono recati davanti ai supermercati di 18 città italiane per invitare i consumatori a disfarsi del packaging eccessivo e sostituirlo con contenitori riutilizzabili.
Tra le diciotto città italiane c’era anche Bari. Qui i volontari si sono recati davanti ai supermercati di via Melo e hanno “raccolto” la plastica degli imballaggi man mano che i consumatori uscivano dai negozi per mostrare, alla fine, la montagna di rifiuti di plastica che si viene a creare.
“I supermercati – spiega Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace – sono dei grandi distributori di plastica usa e getta, molto spesso eccessiva e superflua, soprattutto a causa della dipendenza delle grandi multinazionali da grandi quantità di imballaggi per confezionare i loro prodotti. È necessario che le multinazionali invertano subito la rotta, riducendo la produzione e investendo in soluzioni basate sullo sfuso e sulla ricarica che non prevedano il ricorso a imballaggi monouso, per evitare che la Terra si trasformi in un Pianeta di plastica”.
Sarebbero queste infatti, per Greenpeace, alcune delle principali soluzioni a cui si potrebbe e dovrebbe ricorrere per limitare la crescente produzione di plastica su scala globale – impiegata principalmente per la produzione di imballaggi usa e getta – che si traduce nell’immissione di quantità sempre maggiori di questo materiale nei mari e nell’ambiente.
Secondo stime recenti, infatti, la produzione di plastica aumenterà del 40% nei prossimi 10 anni e sarà responsabile del 20% del consumo mondiale di petrolio, aggravando ulteriormente l’emergenza climatica planetaria.
È possibile firmare la petizione contro la produzione di plastica usa e getta promossa da Greenpeace a questo link: no-plastica.greenpeace.it
Nell’istanza si chiede ai grandi marchi (come Nestlé, Unilever, Coca-Cola, PepsiCo, Ferrero, San Benedetto e Danone) di ridurre subito la produzione e investire in sistemi di consegna alternativi che non prevedano il ricorso a contenitori e imballaggi in plastica e altri materiali monouso.
Già 5 milioni di persone in tutto il mondo l’hanno sottoscritta. Che aspetti?!
Le foto sono di Mario Nuzzi.
