Nel carcere di Bari vaccinato il 91% dei detenuti. Al via i percorsi riabilitativi post-Covid
Un centro di prevenzione e diagnosi precoce all’interno del carcere di Bari che oggi può contare su un servizio di ecografia polmonare finalizzato a diagnosticare precocemente polmoniti da Covid. Una campagna vaccinale in dirittura di arrivo che, grazie ad un’azione di sensibilizzazione massiva, ha ottenuto il 91,5 per cento delle adesioni, superando la media nazionale di somministrazioni effettuate negli altri istituti italiani (pari all’86,7%) e di recente l’attivazione del progetto riabilitativo Covid@casa con una fisioterapista dedicata per gli eventuali casi positivi nella fase post infezione. E’ quanto prevede il programma di tutela e sicurezza dei detenuti in riferimento all’emergenza sanitaria attuato dalla Medicina penitenziaria della Asl di Bari.
Ottimi i risultati della campagna vaccinale: nel dettaglio su 440 detenuti presenti, 410 hanno ricevuto la prima dose di vaccino, ossia il 91,59%. In parallelo hanno ricevuto la prima dose anche gli agenti di polizia penitenziaria: a Bari su 275 agenti, 219 si sono sottoposti alla prima somministrazione.
Sul piano della prevenzione l’UOC di Medicina penitenziaria si avvale di un servizio di ecografia polmonare che ha una grande utilità nella gestione della polmonite da Covid-19, per sicurezza, ripetibilità, assenza di radiazioni e facile utilizzo al letto del malato.
L’ecografia polmonare, inoltre, fornisce risultati simili alla TC toracica e superiori all’RX torace standard per la valutazione della polmonite e /o della sindrome da distress respiratorio dell’adulto (ARDS). Pertanto, grazie all’attivazione del servizio di ecografia, è possibile diagnosticare possibili polmoniti da Covid e monitorare i pazienti/detenuti positivi anche nella zona di isolamento degli istituti.
La Medicina penitenziaria ha aderito anche al progetto di riabilitazione Covid@Casa, orientato alla presa in carico del paziente nella fase post-Covid, da parte del team riabilitativo e finalizzata al massimo recupero, nonché al consequenziale miglioramento della qualità di vita.
Ogni trattamento riabilitativo viene personalizzato e tiene conto del quadro clinico rilevato nella fase acuta e in quella post-acuta, nonché di eventuali ulteriori condizioni patologiche preesistenti alla infezione virale.