Il Covid non ci impedisca di prenderci cura del Pianeta. Buona 50ma Giornata della Terra
Oggi si festeggia la cinquantesima giornata della Terra, la nostra casa. E oggi più che mai dobbiamo fare di tutto per proteggerla. Prendendoci cura degli oceani e delle foreste, smettendo di aggredirne gli habitat, di stravolgere gli ecosistemi, di inquinare e violare la Natura. Perché tutto questo ha degli impatti sul mondo intero. Non c’è salute in un Pianeta malato.
In questo periodo ci troviamo in una situazione di forte incertezza e di sconvolgimenti, impensabili fino a pochi mesi fa. Nei momenti in cui non siamo presi dai dati su morti e contagi dal Coronavirus la nostra mente va all’impatto che questa crisi sta avendo e avrà sui posti di lavoro, sul commercio, sul nostro modo di vivere.
È quindi normale cercare in queste ore delle buone notizie che ci sollevino dagli aggiornamenti continui che riceviamo sull’emergenza sanitaria e che ci diano la speranza di un futuro migliore.
Non ci sorprende, quindi, la grande diffusione di immagini delle acque limpide dei canali di Venezia o dei delfini che nuotano tranquilli anche nei nostri porti, liberi dal solito traffico navale, accanto a grafici che mostrano l’aria più pulita nei principali territori oggi in isolamento.
Non sarà certo la crisi sanitaria planetaria, la recessione economica o altre tipologie di tragedie a “donarci” un Pianeta più sicuro, anche a livello ambientale. Se vogliamo un mondo migliore e più pulito dobbiamo costruirlo pezzo per pezzo attraverso uno sforzo globale coordinato e senza precedenti.
Noi continueremo a batterci per un futuro in cui aria e acqua pulite, una rigogliosa fauna selvatica e minori emissioni di inquinanti non siano le conseguenze accidentali di un disastro, ma i sicuri benefici di un modo migliore di fare le cose. Affinché ciò avvenga, abbiamo bisogno di un nuovo impegno tra governi, imprese e persone. Il denaro pubblico dovrà essere speso per proteggere i più vulnerabili e coloro che rischiano di perdere la vita e i mezzi di sussistenza.
Se la risposta dei governi sarà corretta, potrà guidarci fuori dall’attuale crisi sanitaria e dalla crisi climatica. Insieme.
Questo è il momento di investire nella salute delle persone e del Pianeta, in un futuro migliore, per dare forma alla società equa e sostenibile alla quale noi tutti aspiriamo.
Per celebrare questa 50ma Giornata della Terra, i volontari baresi di Greenpeace hanno realizzato un piccolo video, ognuno dalle proprie case, traducendo in italiano il testo della canzone “Mercy mercy me”, forse la prima canzone ambientalista datata 1971, lo stesso anno in cui nasceva Greenpeace. L’autore di questo brano invoca “pietà” e chiede, riferito alla Terra, “Quante altre offese dall’uomo puoi ancora sopportare?”
Prendiamoci cura del nostro Pianeta.
* coordinatore gruppo locale di Greenpeace