Arte, scienza e filosofia per raccontare la contemporaneità: al via il festival “Le Terre di Dentro”

Sarà “Visioni e visionari. Pensare e agire fuori dagli schemi” il tema della seconda edizione del festival “Le Terre di Dentro”, in programma a Bari da oggi al 15 dicembre.
Coniugando arte, scienza e filosofia per raccontare la bellezza e la complessità del nostro tempo, “Terre di Dentro” si propone come uno spazio reale e metaforico in cui riflettere e rintracciare letture intorno al senso delle crisi e dei cambiamenti, fornendo strumenti per orientarsi nei nuovi paesaggi, tra nuove umanità e inediti modi di vivere il proprio corpo e le relazioni con l’altro.
Si comincerà oggi pomeriggio, alle 17, con una sfilata in costume rinascimentale su Isabella d’Aragona, con immagini e visioni, che si snoderà tra via Sparano e le vie della città vecchia.
Alle 18, a Santa Teresa dei Maschi, ci sarà l’intervento musicale/racconto nel “Sorriso della Gioconda di Leonardo da Vinci”.
A seguire, alle 19.30, al Planetario di Bari, si confronteranno su “Dal sogno visionario di Musk: Vampiri e zombi digitali. Perché nel futuro (forse) non si morirà più?”. Partendo dall’ultimo sogno del visionario e futurista contemporaneo Elon Musk, di fondere uomini e computer, il prof. Francesco De Ceglia disserterà con una lezione magistrale sull’idea di un upload del sé biologico in una nuova unità dopo la morte.
Si chiuderà con una performance coreografica e video art quantica tra Reale e Virtuale “SoleLuna”.
Domani, al Museo Civico, si parlerà di un Leonardo da Vinci mai raccontato: genio visionario dell’utopia, talento straordinario, scienziato visionario, uomo eccentrico e ambizioso, dalla creatività senza limiti, che ebbe molte vite intrise di progetti grandiosi e irrealizzabili. Il prof. Francesco Bellino, dipartimento di Bioetica dell’Università di Bari, illustrerà la sintesi di un progetto di sperimentazione della “Giocondità” come metodo e processo visionario di educazione alla genialità. La prefazione magistrale è di Derrick De Kerckhove, sociologo di origine belga naturalizzato canadese, considerato l’erede intellettuale di Marshall McLuhan.
L’1 dicembre, alle 10.30, “Dalla democrazia alla datacrazia: il potere al tempo della rappresentazione dei dati. Utopia o distopia?”. Il governo, la gestione dei corpi, e ormai forse pure delle menti, negli spazi fisici e virtuali, è in mano ad algoritmi, politica compresa. Quale tipo di società ne deriva? Ne parlerà Derrik de Kerckhove.
Alle 11.30 si affronteranno i tema dell’economia circolare con Ennio La Malfa, dell’accademia Kronos. È possibile sostenere una crescita economica che al contempo possa migliorare la qualità della vita nel rispetto dell’ecosistema? Il futuro sono sostenibilità e innovazione contemplati nel modello di economia circolare che non produce scarti o rifiuti non necessari, ma che cerca di riutilizzare costantemente le risorse, senza sfruttarne di nuove.
Il 14 dicembre, alle 20.30, al Planetario, andrà in scena “Moons”, una performance fatta di data visualization, installazioni, danza, musica, canto. La rappresentazione si fonda sul potenziale estetico dei dati e delle visualizzazioni, un mondo simbolico fatto di numeri, scritte, grafici, cromatismi, figure, modello, un vero e proprio dispiegamento della matematica e della statistica in un sistema di comunicazione complesso che, proprio a causa della sua complessità, si affida al linguaggio visivo. La performance sarà preceduta alle 17 dalle Favole spaziali musicoterapiche con le musiche originali Xue Ling, musicista e mezzo soprano.
Alle 19 ci sarà la performance teatrale con Gianluigi Belsito “l’Universo di Dante”.
